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Non fatevi ingannare dal titolo: questo libro non è rivolto soltanto ai gattofili. L'autore, ibridando frammenti letterari, filosofici e autobiografici, crea infatti un percorso di lettura che fa del gatto il punto di partenza per riflessioni di carattere generale sulla vita e sul mondo. Nel tessere l'elogio del piccolo felino, Mangone riesce a passare dal poeta Lorca al filosofo Stirner, dalla dea egizia Bastet al sabotaggio rivoluzionario, dal concetto di territorio ad una critica della domesticazione, portando a spasso il lettore (e gli amanti del gatto) attraverso annotazioni curiose, accorate, sorprendenti. Un libro che cala il gatto in una prospettiva inconsueta, lontana sia da facili implicazioni animaliste, sia dal più trito e banale antropocentrismo.